Non sono riuscita a resistere al fascino di queste carte illustrate da Sonia Delaunay e ne ho comprati due mazzi, uno per giocare – o fare castelli colorati a più piani come alternativa a un Machiavelli o a una Scala quaranta – l’altro da custodire tra le mie cose più care.
Sonia Delaunay, nata nel 1885 in Ucraina, ha rivoluzionato senza dubbio la storia dell’arte, della moda e del costume del secolo scorso. Vissuta poi in Francia, disegnò le carte nel 1959, quando il curatore del Museo di Arte moderna di Bielefeld, in Germania, le affidò il lavoro.
Le sue opere sono sempre state accompagnate dalla ricerca sulla luce e sul colore, e il tema dei “contrasti simultanei” è presente anche qui.
Sono utilizzati quattro colori a forte contrasto, e per ciascun seme è stato scelto un colore dominante: giallo per denari, verde per picche, blu per fiori e rosso per cuori.
Un complesso intreccio di losanghe caratterizza il dorso delle carte ed è un motivo già sperimentato dall’artista nel 1925.
Il re è realizzato con due grandi quadrati nel colore proprio del seme, circondati da altri quadratini colorati. La regina è composta da semicerchi e il fante è caratterizzato da linee a zig zag e tondi. Infine troviamo il Jolly, complesso e originale, che è rappresentato con forme diverse e sovrapposte. Il Jolly è anche il simbolo distintivo dell’opera di Sonia Delaunay.
Queste carte sono solo uno dei tanti esempi che testimoniano la capacità dell’artista di interpretare oggetti comuni facendoli rivivere con una forza nuova e con un altrettanto nuovo e poetico equilibrio cromatico. Ricordiamo, a tal proposito, la frase di René Crevel: «Sonia Delaunay non reputa le cose familiari, le cose della vita, inferiori come contenuto ai quadri che la resero nota. Voglio ancora ringraziarla per aver abolito un pregiudizio di gerarchie, di amare la vita, la magnifica vita, per donarci dei capolavori che fanno più belli i nostri gesti quotidiani». E i nostri castelli di carte.